L’insegnante efficace
secondo il metodo Gordon (prima parte)
Numerosi
studi, anche di diversa matrice, hanno dimostrato come la creazione di
un’atmosfera socio-affettiva favorevole nella classe sia una dimensione
essenziale dell’apprendimento individuale. Un interessante contributo per la
realizzazione di un miglior clima di classe viene offerto dall’applicazione
del metodo di Gordon, che integra
il pensiero di Maslow e di Rogers.
Charles
Maslow si è interessato della “psicologia della salute” come integrazione
della “psicologia della malattia”.
Ha cercato cioè di osservare attentamente le personalità sane e completamente realizzate, suggerendo il modo per non entrare nella malattia, e per sviluppare aspetti positivi della personalità. Egli, quindi, privilegia la prevenzione. Secondo Maslow, l’uomo è di natura buona, così come sono buoni i suoi bisogni fondamentali, i suoi sentimenti, le sue capacità. Il male è la trazione alla frustrazione delle esigenze positive verso la realizzazione. Sottolinea inoltre che l’uomo ha una evoluzione individuale che inizia nei primi anni di vita e non ha mai termine. La concezione dell’uomo che ne deriva è senza dubbio e ottimistica: un approccio al bambino in “positivo” facilitando la sua “natura buona” creando attorno a lui un clima di fiducia e libertà.
L’insegnante,
per una sana crescita, deve favorire nei propri alunni alcune qualità:
-
la percezione realistica
degli individui e dell’ambiente;
-
l’accettazione di sé,
degli altri, della natura;
-
la spontaneità, la
sincerità e la naturalezza;
-
la capacità di
individuare e risolvere i problemi;
-
godimento della
compagnia degli altri, ma anche della solitudine;
-
autonomia e
indipendenza;
-
capacità di cogliere
aspetti nuovi nella realtà;
-
carattere democratico,
equilibrio morale;
-
umorismo, creatività,
originalità;
-
capacità di vivere
intensamente ogni esperienza.
Maslow
ha scoperto che queste qualità si riscontrano nelle persone autorealizzate, che
hanno cioè soddisfatto ad ogni livello i loro “bisogni”. Quando i bisogni
non sono soddisfatti le persone avranno problemi di crescita e di sviluppo
personale.
La
gerarchia dei bisogni di Maslow è :
-
bisogno di sopravvivenza
-
bisogno di sicurezza
-
bisogni sociali:
a) bisogno di appartenenza
b) bisogno di accettazione
c) bisogno di affetto e di amore
d) bisogno di intimità
e) bisogni di stima e successo
f) bisogni
di autorealizzazione
g) bisogni cognitivi ed estetici (conoscere e capire e bisogni
di bellezza sono nella cultura di tutti)
I
bisogni sono organizzati gerarchicamente secondo un criterio di priorità e di
forza.
Un
grande vantaggio che la teoria di Maslow ci offre è quello di fornirci un
fondamento logico per guardare le persone “problematiche” semplicemente come
persone con bisogni insoddisfatti, senza per questo doverle giudicare
“cattive” o “pericolose”. Dalle formulazione teoriche e dalle ricerche
di Maslow ci si pone l’interrogativo di come genitori ed insegnanti debbano
porsi in relazione con il ragazzo per aiutarlo a crescere sano. Una risposta a
questo interrogativo ci viene da Carl Rogers.
Rogers
Lo
studioso pone al centro di tutto il processo educativo la relazione fra
insegnante e allievo, fondata su stima e rispetto reciproci; in questa ottica
l’insegnante deve saper essere autentico e l’allievo deve sentirsi in ogni
momento accettato e amato.
E’
importante che l’apprendimento si attui in un clima di libertà, che sia
significativo, automotivato e basato sull’esperienza. Per Rogers l’insegnate
non deve essere un pozzo di sapere ma deve essere in grado di stabilire un
rapporto efficace con gli studenti. Deve essere genuino, essere cioè se stesso,
in grado di esprimere i propri sentimenti positivi o negativi; deve avere stima
delle capacità dell’alunno; deve avere comprensione, empatia, riuscendo cioè
a capire ciò che prova lo studente, senza valutare o giudicare.
Afferma
inoltre che tutta la vita è apprendimento e che l’insegnate è un facilitatore
dell’apprendimento. L’insegnante sarà un facilitatore se diventerà membro
del gruppo classe, se stabilirà un clima di fiducia e se mette a disposizione
degli alunni le sue capacità e conoscenze. L’insegnante dovrà inoltre essere
autentico, riconoscere i propri limiti e partecipare a livello emozionale alla
vita della scolaresca. In qualsiasi situazione della vita è fondamentale
riuscire a stabilire un autentico rapporto interpersonale e a tal fine è
importante “ saper ascoltare”.
Thomas
Gordon propone alcune metodologie utili per impostare un’efficace relazione
fra insegnante e allievo e fra gli allievi stessi.
Sottolinea
il fatto che generalmente gli adulti controllano ogni azione del ragazzo
favorendone spesso la dipendenza anziché l’autonomia. Questo perché non sono
stati abituati a trovare una soluzione agli inevitabili conflitti senza che ne
escano vincitori o vinti. La scuola da parte sua può diventare fonte di
frustrazione sia per l’insegnante che per l’alunno: spesso il primo si sente
frustrato perché gli alunni sono svogliati e disattenti, i secondi diventano
degli stressati perché obbligati ad andare a scuola.
L’insegnante
che tenta di dimostrarsi come una persona che sa tutto, senza difetti e che non
sbaglia mai, sarà sempre in continua tensione, specialmente per mantenere la
disciplina. Gordon sostiene, come Rogers, che l’insegnante dovrebbe tenere un
atteggiamento genuino, autentico, esprimendo i propri sentimenti positivi e
negativi. Dovrebbe, inoltre, accettare l’alunno per quello che è, facendogli
sentire che gli viene data la massima fiducia senza criticarlo o correggerlo
continuamente. Dovrebbe entrare in un rapporto di empatia con l’alunno
trovando strategie per una migliore comunicazione.